29 marzo 2011

Boicottare la rappresentazione dell'Aida in Israele.

A partire dai primi giorni del mese di giugno a Masada, sulle rive del Mar Morto, avrà luogo il Masada – Dead Sea and Jerusalem Opera Festival, una manifestazione che vede in programma la rappresentazione dell’Aida di Verdi con la partecipazione di solisti italiani e stranieri.

I solisti italiani invitati sono Marco Berti, Micaela Carosi, Alberto Gazale, Piero Giuliacci, Ambrogio Maestri, Stefano Secco e Carlo Striuli. Sono previsti, inoltre, un concerto dell’orchestra dell’Arena di Verona con la direzione di Giuliano Carella e un concerto di Andrea Bocelli.

Nell’ambito delle iniziative dell’ICACBI – Italian Campaign for the Academic & Cultural Boycott of Israel, è stata inviata a tutti gli artisti invitati e al Consiglio di Amministrazione della Fondazione Arena di Verona una lettera aperta contenente l’invito a boicottare la manifestazione, invito che verrà esteso successivamente anche agli altri artisti stranieri coinvolti.

Va ricordato che il Festival di Masada si svolgerà ad un anno esatto dal brutale abbordaggio della nave turca Mavi Marmara da parte dei commando israeliani, che ha causato la morte di nove attivisti, alcuni dei quali colpiti alla schiena e uccisi a sangue freddo.

Anche il luogo dell’evento, Masada, è il simbolo della militarizzazione e del fanatismo della società israeliana. A Masada, le reclute dell’esercito israeliano pronunciano il giuramento di fedeltà al grido di “Mai più Masada cadrà”. E Masada 2000 è anche il nome di una organizzazione di seguaci del rabbino Kahane, nota per aver inserito nel web una lista di proscrizione “dedicata” a tutti gli Ebrei che non accettano passivamente e non condividono i crimini e le brutalità dello Stato israeliano, sprezzantemente definiti come “Ebrei che odiano sé stessi”, la cd. “S.H.I.T. list”.

E, dunque, un’opera coloniale, l’Aida, in uno stato coloniale sullo sfondo di Masada, un mito sfruttato per costruire l’identità nazionale israeliana: una ragione in più per non essere coinvolti in questa operazione.

Anche il mondo artistico dovrebbe stare dalla parte dei Palestinesi: se non ora, quando?

Per approfondire:

ICACBI Italian Campaign for the Academic & Cultural Boycott of Israel

ISM- Italia


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