12 aprile 2010

Il Vescovo emerito di Grosseto: lo scandalo pedofilia è un "attacco sionista".

Dietro allo scandalo dei preti pedofili, che vede la Chiesa cattolica sottoposta ad un furibondo attacco mediatico, si celerebbe in realtà una manovra raffinata di matrice ebraica? E’ (o meglio, sarebbe questa) la tesi del Vescovo emerito di Grosseto, l’81enne Giacomo Babini, esposta in una intervista pubblicata venerdì 9 aprile sul sito web Pontifex, di cui riportiamo i passi essenziali.

"La pedofilia é una cosa orrenda e basterebbe un solo caso per far gridare allo scandalo, ma mi consta che anche in altre confessioni ve ne siano e in proporzione maggiore a quella della Chiesa cattolica". Ma chi orchestra questa manovra?: "i nemici di sempre dei cattolicesimo, ovvero massoni ed ebrei e l'intreccio tra di loro a volte é poco facile da capire". Precisa: "ritengo che sia maggiormente .... un attacco sionista, vista la potenza e la raffinatezza, loro non vogliono la Chiesa, ne sono nemici naturali. In fondo, storicamente parlando, i giudei sono deicidi".

Ora saltano: "ci sta poco da saltare. Le Scritture lo dicono bello chiaro. Magari lo erano in modo inconsapevole, hanno goduto della ignavia di Pilato, certo: ma deicidi sono, il crucifige lo hanno detto loro e non altri". Poi precisa: "la loro colpa fu tanto grave che Cristo premonizzò quello che sarebbe accaduto loro con il non piangete su di me, ma sui vostri figli".

Che cosa intende dire?: "l'olocausto fu una vergogna per la intera umanità,ma ad esso occorre guardare senza retorica e con occhi attenti. Non crediate che Hitler fosse solo pazzo. La verità é che il furore criminale nazista si scatenò per gli eccessi e le malversazioni economiche degli ebrei che strozzarono la economia tedesca. Una tanto veemente reazione si deve anche a questo, la Germania era stanca delle angherie di chi praticava tassi di interesse da usura".

Il suo non è un discorso politicamente corretto: "poco male, ma compito dei vescovi é parlare chiaro, sì sì, no, no. Furono deicidi e questo non lo dice Babini, lo dice il Vangelo, volete rinnegarlo o cambiarlo? Certo, per buonismo si arriva anche a questo". Precisa: "Cristo é il Redentore, é morto anche per la salvezza degli ebrei e di tutti e ciascuno di noi giornalmente lo crocifigge col peccato, ma dal punto di vista storico, si trattò di deicidio, bello e buono".

Perché scriviamo che questa “sarebbe” la tesi di Monsignor Babini? Perché, a breve distanza, lo stesso Vescovo – attraverso l’ufficio stampa della Conferenza episcopale italiana – ha diramato una secca smentita prendendo le distanze da quanto pubblicato dal sito Pontifex: “in ordine ad alcune agenzie che mi attribuiscono dichiarazioni sui fratelli ebrei da me mai pronunciate, preciso che in alcun modo ho espresso simili valutazioni e giudizi da cui prendo nettamente le distanze”. “Rinnovo ai nostri fratelli maggiori nella fede la mia fraterna stima e piena vicinanza, in sintonia con il Magistero della Chiesa costantemente riaffermato dal Concilio Vaticano II in poi”.

Ma cosa era successo nel lasso di tempo tra la pubblicazione dell’intervista e la successiva smentita?

Era successo che, curiosamente, i primi a reagire alle dichiarazioni di Mons. Babini erano stati gli ebrei americani dell’American Jewish Committee, con un comunicato ufficiale in cui il Direttore per gli affari interreligiosi David Rosen aveva invitato la Cei a “condannare categoricamente questi stereotipi calunniosi, che purtroppo evocano la peggiore propaganda cristiana e nazista precedente alla II guerra mondiale”.

Vicenda conclusa? Macché!

Immediata, infatti, è stata la replica del direttore del blog cattolico Pontifex, Bruno Volpe: “…Dunque, é bastato uno starnuto degli ebrei di america ed ecco la smentita, che poi non é della Cei per Monsignor Babini al quale va la nostra stima. Ma per rinfrescare la memoria alla Cei e agli ebrei, ricordiamo che nel 27 gennaio in intervista mai smentita lo stesso Babini diceva: "Gli ebrei usano la shoa come una clava". Poi il 25 gennaio: "Gli ebrei non sono più i nostri fratelli maggiori, lo sono stati sino all'antico testamento e all' arrivo di Cristo, hanno poi hanno scelto di non essere i nostri fratelli maggiori".

Siamo certi che il buon Babini si sia preso dalla Cei una bella tirata di orecchie. Ma come don Abbondio uno se il coraggio non lo ha non se lo può dare. Vuole dire che presto metteremo on line il testo registrato della intervista … Prendiamo atto con piacere che ora per Babini sono diventati i Fratelli Maggiori, il 25 gennaio non lo erano. Shalom, la Cei si arrende agli ebrei. Finirà in Tribunale? Noi attendiamo e con i nastri: la pazienza si é esaurita”.

Dunque esisterebbe una registrazione audio dell’intervista rilasciata da Mons. Babini e, in effetti, pare abbastanza improbabile che quelli di Pontifex se la siano inventati di sana pianta. Le opinioni espresse dal Vescovo emerito di Grosseto, peraltro, riflettono quelle proprie di una consistente parte del clero cattolico, di orientamento maggiormente tradizionalista. Opinioni che si ricollegano, inoltre, a quanto dichiarato recentemente dall’ex Segretario di Stato Angelo Sodano, secondo cui gli odierni attacchi al Papa riecheggiano quelli a suo tempo mossi contro Pio XII, criticato per i suoi silenzi di fronte al dramma della Shoah.

Ora, al di là dei giudizi e delle opinioni espresse nell’intervista – che ognuno può o meno condividere – vorrei far notare che Mons. Babini, in svariate interviste e dichiarazioni, ha rivolto parole di fuoco, tanto per fare un esempio, anche contro l’Islam e la comunità omosessuale. Eppure è curioso che le dichiarazioni del Vescovo facciano scandalo – e trovino ampio spazio sui media – solo quando ad essere attaccati sono gli ebrei.

E trovo sconcertante che, mentre lo scandalo pedofilia all’interno della Chiesa trova amplissimo spazio sui media di tutto il mondo, del traffico di organi, che vede implicati oggi un ex generale dell’esercito israeliano e, ieri, alcuni rabbini ultra-ortodossi, pare non voglia occuparsi nessuno. Perché scarsamente meritevole di attenzione o che altro?

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