3 agosto 2007

Essere bambini in Palestina.



Save the Children, la più grande organizzazione internazionale indipendente per la tutela e la promozione dei diritti dei bambini nel mondo, ha da poco reso noti alcuni dati riguardanti le condizioni di vita dei bambini palestinesi nei Territori occupati, di cui riporto una sintesi.

- Quasi quattro milioni di Palestinesi vivono nei Territori occupati, 2,5 milioni nella West Bank e 1,49 milioni nella Striscia di Gaza; il 53% della popolazione, pari a 2,1 milioni, è di età inferiore ai 18 anni.

- Il 42% dei bambini palestinesi sono da considerarsi rifugiati, dato che sale al 69% con riguardo alla sola Striscia di Gaza.

- 882 bambini palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano o dai coloni nel periodo compreso tra lo scoppio della seconda Intifada (settembre 2000) ed il 30 giugno 2007.

- Nel solo mese di giugno, l’esercito israeliano ha ucciso 9 bambini e ne ha feriti 21, mentre gli scontri intestini tra i gruppi armati palestinesi hanno causato la morte di 7 bambini ed il ferimento di altri 6.

- Dal settembre del 2000, 68 donne palestinesi sono state costrette a partorire presso un check-point, fatto questo che ha determinato la morte di 4 donne e di 34 neonati.

- Alla fine di giugno, 426 minori palestinesi risultano detenuti nelle prigioni israeliane.

- A partire dallo scoppio dell’Intifada e fino alla fine del 2006, solo a Gaza Israele ha distrutto totalmente o parzialmente 7.287 abitazioni, lasciando senza un tetto 34.902 bambini su un totale di 68.692 residenti; nella West Bank, le case distrutte ammontano a 3.302 e i Palestinesi interessati a 16.510.

- 7 famiglie su 10 nei Territori occupati, vale a dire 2,4 milioni di Palestinesi, vive al di sotto della soglia di povertà, e tale dato ricomprende circa i due terzi dei bambini palestinesi.

- 40.000 bambini dei Territori occupati sono costretti a lavorare, a cause delle pessime condizioni finanziarie delle famiglie.

- Una malnutrizione cronica interessa il 10% dei bambini al di sotto dei 5 anni; solo a Gaza, ben 50.000 bambini risultano malnutriti.

- Piu’ del 70% dei bambini di Gaza al di sotto dei 9 mesi risulta affetto da anemia, il che può determinare gravi conseguenze per il loro sviluppo fisico e cognitivo.

- La maggior parte dei Palestinesi vive con una dotazione d’acqua ben inferiore a quanto raccomandato dalla World Health Organization per cucinare, bere e lavarsi (150 litri al giorno per persona); nella West Bank ciascun Palestinese ha accesso a circa 56 litri d’acqua al giorno, mentre tale quantità scende a 51 litri nella Striscia di Gaza.

- Per il 27% delle famiglie palestinesi risulta problematico accedere ai servizi sanitari a causa dei check-points di Tsahal, per il 37% a causa delle chiusure e delle restrizioni israeliane, e per il 46% a causa dei costi dei trattamenti medici.

- 10.000 bambini muoiono ogni anno, a causa soprattutto di malattie prevenibili e scarse cure per i neonati.

- Quasi la metà dei bambini palestinesi ha avuto esperienze di forti traumi e stress causati dalle violenze e dai raid israeliani, o è stato testimone di violenze contro un membro della propria famiglia.

- A causa delle chiusure e dei coprifuoco, più di 226.000 scolari di 580 scuole della West Bank, particolarmente nella zona settentrionale, trova impossibile, saltuario o pericoloso il recarsi a scuola.

- Un’intera generazione di bambini giornalmente assiste sempre più a episodi di violenza, persino all’interno delle scuole, che dovrebbero essere luogo sicuro e protetto; uno studio risalente al 2004 della Birzeit University ha rilevato che il 45% degli studenti ha visto la propria scuola assediata dall’esercito israeliano, il 18% ha assistito all’uccisione di un compagno di scuola ed il 13% a quella di un insegnante.

Un’intera generazione di bambini – aggiungo io – massacrata e in balia di un’occupazione militare illegale e sempre più brutale e feroce, abbandonata a un destino di violenza, morte e devastazione dall’Occidente “civilizzato”, che assiste impassibile ad ogni più efferato crimine di guerra commesso quasi quotidianamente dai valorosi soldatini di Tsahal.

Nessuna pena, nessun soccorso e, dunque, nessuna speranza per questi poveri innocenti.

Nessuna speranza, neanche per il piccolo Talal, 5 anni, che allo staff di Save the Children ha dichiarato:
“Vado all’asilo ogni giorno da solo. Ho paura quando vado solo. Ho paura che gli Israeliani mi spareranno. Vorrei che fosse mia madre a portarmi all’asilo, ma mia madre è occupata. Mio padre è stato arrestato dagli Israeliani e adesso è in prigione. Ho visto gli Israeliani prenderlo. Non l’ho più visto da allora”.

E noi, che stiamo facendo per il piccolo Talal?

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13 Commenti:

Alle 3 agosto 2007 alle ore 14:32 , Blogger freenfo ha detto...

Una macabra realtà che riempie di tristezza il mio povero cuore. L'impotenza e l'indifferenza del mondo rende ancora più grave questo crimine assurdo. Ciao. Freenfo

 
Alle 4 agosto 2007 alle ore 00:18 , Blogger arial ha detto...

io vorrei invitare a leggere l'articolo di G. Levy inerente all'uccisione di una bambina di 11 anni. E' importante la testimonianza del padre per capire (fa parte dei Combattenti per la pace). Non so se qualcuno ha tradotto integralmente l'articolo (io l'ho sintetizzato nel mio blog)

http://www.haaretz.com/hasen/spages/817894.html

 
Alle 4 agosto 2007 alle ore 11:32 , Blogger arial ha detto...

SINTESI
Un vento molto malato soffia nell'esercito israeliano e nessuno sta cercando di dire qualche cosa. Un esercito che uccide i bambini non interessa al pubblico. Non c'è stata nessuna commissione d'inchiesta né ci sarà mai
Jamil Jibji, il ragazzo dall'accampamento di Askar che amava i cavalli, è stato colpito alla testa dopo che dei bambini avevano cominciato a lanciare sassi Aveva 14 anni. Jamil ucciso nella stessa circostanza . Abir, la figlia di Bassam Aramin, un membro dell'organizzazione "combattenti per la pace ", stava lasciando la sua scuola in Anata e una jeep ha lanciato una granata lacrimogena ; lei è stata colpita Aveva 11 anni . Al-Jawi di Taha ha toccato la recinzione e i soldati lo hanno ucciso. Altri otto bambini sono morti nella stessa circostanza . Tutti questi bambini sono stati uccisi con freddezza ; non erano una minaccia . Con l'unica eccezione di Jamil, l'IDF, come di consueto, neppure si è preoccupata di indagare su quanto è accaduto E' evidente che l'esercito non ha intenzione di porre un termine all'uccisione dei bambini. L'ultimo caso, Taha, è forse il più esplicativo di tutti: L'ufficio del portavoce dell'IDF difende la decisione di aprire il fuoco contro un gruppo dei bambini che ,forse, ha danneggiato la recinzione di filo spinato in pieno giorno
Taha è morto per una pallottola che lo ha ferito in un piede . E, secondo i suoi amici, è stato lasciato sanguinare per un'ora . L'IDF afferma che ha ricevuto cure immediate, ma questa versione non collima con l'evidenza: non si muore per una ferita al piede Ma anche gli fosse stato prestato immediato soccorso , è lecito sparare a bambini che si avvicinano alla recinzione ?Non ci sono altri modi per disperderli ? Che cosa passa nella mente di un soldato che agisce in questo modo? E quale messaggio di cinismo trasmette l'IDF quando giustifica tali azioni disumane ? Queste storie non hanno sollevato alcuna protesta in Israele . L'uccisione di un ragazzo o di una ragazza palestinese non disturba il pubblico israeliano. Non ci sono più atti di terrorismo , l'attenzione è rivolta agli affari e ,grazie alla copertura di questa falsa e provvisoria tranquillità, i nostri soldati, i nostri figli migliori uccidono bambini e adolescenti . L'omicidio orribile di Tair Rada in Katzrin è giustificato dalla nostra legislazione . Era un bambino non colpevole, assassinato davanti alla sua scuola con brutalità satanica . Può qualcuno sostenere seriamente che il soldato che ha puntato sulla testa del Jamil non avesse intenzione di ucciderlo?mentre ci sono ancora dubbi riguardo all'identità dell'assassino del Tair, è molto facile identificare gli assassini di Taha, di Jamil e di Abir. Ma noi neppure proviamo a denunciarli ; godono di l'immunità automatica "Il marchio di Caino non germoglierà su un soldato che spara alla testa di un bambino," I nostri soldati hanno ucciso 815 bambini ed adolescenti durante questi sette anni e 3000 adulti. Ascoltate le parole del padre di Abir pronunciate in ebraico (qui riportato)
Articolo su Haaretz

 
Alle 4 agosto 2007 alle ore 13:44 , Anonymous Anonimo ha detto...

forse sto attraversando un periodo diciamo "pesante"...ma ho davvero poca fiducia ora che qualcosa in questa merda di mondo possa davvero cambiare!
spero solo che sia solo un periodo...
a presto
orso

 
Alle 6 agosto 2007 alle ore 08:12 , Blogger vichi ha detto...

In questo blog sono stati riportati molti episodi in cui bambini innocenti sono stati assassinati, illegalmente e senza alcun motivo.
Come ricorda arial, molto spesso ciò è avvenuto in prossimità del "muro della morte", quelle zone in prossimità del muro di "sicurezza" israeliano che costituiscono delle "no-go zones", in cui entrare equivale a morte certa.
Molti assassinii sono avvenuti in campo aperto e di giorno, si' da poter escludere con certezza la possibilità di un errore.
Israele non punisce e non ha quasi mai punito i suoi valorosi soldati colpevoli di uccisioni illegali: un rapporto di Human Rights Watch sull'argomento ha un titolo significativo, "Promoting impunity: the israeli failure on investigate wrongdoing".
E' un rapporto del 2005, ma da allora nulla è cambiato.
E quello che più disturba è il silenzio della stampa, l'inerzia della comunità internazionale.
Tutti pronti a preoccuparsi del caporale Shalit (che val la pena di ricordare essere un soldato di un esercito di occupazione), nessuno pare provi pena e compassione per intere generazioni di bambini brutalizzati e massacrati da Israele.
Davvero non lo sopporto.

 
Alle 9 agosto 2007 alle ore 14:31 , Anonymous Anonimo ha detto...

sapevo ovviamente di questa realtà, ma non possedevo i numeri, non così accurati almeno... terrificante.
poi hai ragione (ma di questo ne abbiamo già parlato) nel preoccuparti, indignandoci, del mutismo dell'informazione 'mainstream'.
ti abbraccio, emanuele

 
Alle 11 agosto 2007 alle ore 22:57 , Blogger arial ha detto...

Sempre su questo caso intervento di Nurit ,israeliana, riportato su questo blog

http://www.hawiyya.org/wordpress/2007/08/10/il-dossier-sul-caso-dell%e2%80%99omicidio-di-abir-aramin-e-stato-chiuso-di-nurit-peled-elhanan/

 
Alle 12 agosto 2007 alle ore 12:11 , Anonymous Anonimo ha detto...

ciao, io sono una giornalista ed ho trovato il tuo blog molto interessante. io lavoro per la radio in lingua italiana della voce della Repubblica Islamica dell'Iran (http://italian.irib.ir) e mi piacerebbe poter intervistarti sulla situazione dei bimbi palestinesi e piu' in generale della sofferenza degli abitanti di Gaza. Se sei interessato scrivimi a radioitalia@irib.ir

 
Alle 4 febbraio 2008 alle ore 20:12 , Anonymous Anonimo ha detto...

X nazanim:perchè non ci parla delle scolaresche che vengono portate a vedere le impiccagioni dei condannati a morte in Iran come spettacolo edificante , secondo le direttive della barbarie del nano di Teheran?

 
Alle 4 novembre 2009 alle ore 02:45 , Anonymous Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

 
Alle 4 novembre 2009 alle ore 02:49 , Anonymous Anonimo ha detto...

good start

 
Alle 18 maggio 2016 alle ore 08:47 , Blogger chenlina ha detto...

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Alle 14 agosto 2018 alle ore 02:53 , Blogger miki ha detto...

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